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L'Ultima Dimoraa cura di Federico Adamoli |
pittore (27-2-1901) [Inizio Voce]tutto alla pittura religiosa e murale e, lanciato dal giovane architetto Francesco Azzurri, dipinse affreschi in S. Maria in Monticelli, affreschi che piacquero e che furono i primi di una sequela di numerosi e spesso interessanti lavori, quali in S. Maria in Acquiro, in S. Lucia del Gonfalone in Santa Maria di Loreto, nella chiesa di Spoleto, nella Cattedrale di Ascoli, in S. Maria delle Grazie in Teramo ecc. Nel 1869 fu prescelto tra gli artisti a proseguire le decorazioni interrotte per la morte del Fracassini in S. Lorenzo e fece i due quadri Il Martirio e La sepoltura di S. Lorenzo, affrontando le ardue difficoltà dello stile e dell'arte del Fracassini. Vi riuscì. Dipinse la grande sala del palazzo del Ministero delle Finanze e per commissione della Real Casa fece il famoso quadro Emanuele Filiberto che riceve le offerte spontanee dei suoi sudditi. Ma più che nella pittura ad olio egli rimane celebre come affreschista, nel quale ramo occupava il primo posto. Fu maestro di storia dell'arte dell'attuale Re Vittorio Emanuele III col Bazzani, che gl'insegnava prospettiva. Fu nominato professore all'Accademia di S. Luca nel 1865 al posto di Cavalieri e fu presidente dell'Accademia stessa nel 1888-89, e in essa esiste un suo bellissimo ritratto fatto da Guglielmo De Santis, oltre i bozzetti originali dei lavori in S. Lorenzo donati dal defunto conte Vespignani. Cesare Mariani, uomo di specchiata probità e di vasta cultura, ebbe molti onorifici incarichi e onorificenze; fu anche un carattere, per cui ebbe naturalmente molti amici e nemici: ma sopratutto fu uomo leale, sincero e franco e lascia largo rimpianto fra gli amici e un vero lutto nell'arte romana, di cui per lungo tempo fu uno dei campioni. (L. Callari) — In Teramo, dove il Mariani era molto conosciuto e venerato
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