..; non era forse lei la sua vera padrona, la signora d'Astianello? La cosa era assolutamente diversa.
Milla, quando vedeva Drollino, rispondeva cortesemente al suo saluto, ma non gli parlava. Gli serbava un po' di rancore, per essere stato così ostinato e per non aver voluto ceder Mia al suo Giuliano.
Un giorno, però, s'incontrarono nel viale. La Duchessa rispose con un sorriso al saluto di Drollino. Poi si fermò, e gli chiese se stesse sempre nella casetta della scuderia.
Drollino rispose di no. Dopo la morte di suo padre, era tornato laggiù.... nei pascoli. Ora stava in una cascina.... Sa bene.... la Favorita.
- Mi ricordo - disse Milla. - Ci sta la suocera della mia sorella di latte.... E ti piace a star lì?
- Sì, rispose Drollino. - È come al tempo antico.... quando c'era il signor Principe.
Negli occhi di Milla venne un luccicore umido.
- Oh! papà.... povero papà.... Com'era buono.... nevvero?
- Tanto! - disse con forza Drollino. E l'accento era così sentito che Milla provò una specie di gratitudine. - Ecco, anche lui si ricordava.... Oh! se il suo povero papà potesse vederla ora.... così felice, così beata! - E subito il pensiero di Giuliano tornò ad afferrarle l'anima, a sbandirne il passato, a immergerla di nuovo nell'estasi delirante del suo presente. L'occhio di Milla era ancora velato, ma aveva cessato di guardar l'orizzonte e di veder Drollino.... essa pensava che Giuliano poteva già essere sceso in sala da pranzo ad aspettarla. Disse in fretta; - Addio, Drollino - e voltò strada, dirigendosi verso la villa.
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Mia
Romanzo
di Ines Castellani-Fantoni Benaglio (alias Memini)
G. Galli Editore Milano 1884
pagine 180 |
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