...
- Il Tokay, - suggerì prontamente la Baronessa.
Poi, in modo che si vedesse bene, si morse le labbra. Ah! le era sfuggito....
Egli depose il bicchiere e la guardò.... Ah! si ricordava! Sorrise e bevette. Dopo tutto, che male c'era?
Essa cominciò subito a parlar di tutt'altro. Poi, come se cercasse un rifugio più definitivo, tornò sull'argomento di Milla.
- Vi assicuro che è simpaticissima.
Giuliano si mise a ridere. - Proprio? - chiese. E, con quell'eterno vezzo che hanno tanti a questo mondo di mostrare o di fingere lo sprezzo di tutto ciò che loro appartiene, soggiunse: - Puh! una buona ragazzetta!
- Oh, Giuliano! - insistè la Russa. - Orsù, datemi retta; ascoltate il parere d'una vecchia amica.
- Vecchia?! - interruppe Giuliano, guardando cogli occhi lustri quel viso fresco, forte, sodo, dove la vita rigogliosa imperava.
Si guardarono sorridendo. Essa era sicura del pensiero che quella parola gli andava suscitando nella mente, sicura della parola che avrebbe tenuto dietro a quel pensiero.
E nella fiacca, pigra facilità dell'animo di Giuliano, nella vigliaccheria di quel momento, stranamente foggiato dai ricordi ravvivati dallo sciampagna, quella parola uscì lenta, strascicata sulle sue labbra:
- Vecchia, cioè prima!
- Oh! - rispose lietamente Olga - c'è qualche cosa di meglio dell'esser la prima.
- Cioè? - chiese languidamente Giuliano.
- Esser l'ultima, per esempio.
Egli non rimase soddisfatto. Fece una smorfia bizzarra, grottesca, e questa esprimeva un tale ammasso di contraddizioni intime, involontarie forse, ma così patenti, che la Baronessa non potè trattenere un gaio scoppio di risa.
| |
Mia
Romanzo
di Ines Castellani-Fantoni Benaglio (alias Memini)
G. Galli Editore Milano 1884
pagine 180 |
|
|
Tokay Baronessa Milla Giuliano Russa Giuliano Giuliano Olga Giuliano Baronessa
|