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      Era stata, Dio sa dove, a far la meditazione.... che so io.... a confessarsi. Sapete, poverina, quanto è pia, quanto è buona! Convien dire che l'umido le avesse fatto male, che si fosse strapazzata.... Poi, è delicatina, nevvero?... Insomma, la vidi annaspare, poi svenne.... lì.... sui due piedi. Corsi subito a sostenerla, gridai.... chiamai; per fortuna, c'era gente nella sala del bigliardo.... Venne subito anche il Duca.... scesero le cameriere; la portammo su.... Si riebbe a poco a poco, e l'ho lasciata or ora, che stava meglio.
      - Anderò su a vedere - disse la vecchia dama. - Se vi fossero novità.... scriverei subito alla Duchessa Margherita.
      - Dov'è ora quella cara signora? - chiese Olga.
      - Oh! sempre a Torino. E come dicevo....
      - Mia cara Marchesa, - osservò Olga con voce sommessa e carezzevole - rammento ora che Milla stava per addormentarsi; forse un po' di sonno le gioverebbe meglio d'ogni altro rimedio.
      In quella entrò Giuliano, e tutti gli furon d'attorno a chiederle notizie di sua moglie. Oh, era una cosa da nulla.... uno sconcerto passeggiero, cagionato dal freddo.... dalla stanchezza. Milla si era riavuta subito.... mandava a salutare le sue buone amiche; dormirebbe per qualche ora, e scenderebbe senza dubbio a desinare.
      Giuliano in cuor suo era di cattivissimo umore. Che bestia era stato! uno scolaretto non ci sarebbe cascato più scioccamente.... E in complesso... per.... nulla. E ora chi sa che scena gli toccherebbe, quanti rimproveri gli rivolgerebbe Milla!
      Senonchè, con sua grande sorpresa, Milla non gli aveva rivolti rimproveri di sorta.


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Mia
Romanzo
di Ines Castellani-Fantoni Benaglio (alias Memini)
G. Galli Editore Milano
1884 pagine 180

   





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