Così non saprebbe nulla, non vedrebbe nulla se.... caso mai!...
Lasciò la scuderia, e si diresse verso il suo antico alloggio.
Era una piccola cascina, addossata ad un vasto fabbricato ad uso fienile, e stava proprio dirimpetto alla grande estesa del piano. Un vecchio guardiano dei pascoli vi faceva dimora colla famiglia. L'alloggio di Drollino consisteva in una ex-cucina a terreno; egli vi aveva lasciato il suo letto, due seggiole e una vecchia cassapanca, dove serbava, alla rinfusa, i pochi panni ereditati dal padre, i suoi, non quelli di livrea, e qualche cianfrusaglia. Era un pezzo che non capitava laggiù. La massaia aveva approfittato della sua assenza per ammonticchiare in un canto della stanza l'ultima raccolta delle patate; ampie ragnatele si erano acquartierate fra le travi del soffitto, e l'unica finestrina aveva i vetri rotti.
Aprì la cassapanca, e prese a rovistare nei vecchi panni. A un tratto s'arrestò. Gli era capitato sotto le dita un oggetto pesante, freddo. Con un gesto vivace l'estrasse. Era una vecchia pistola a due canne, ed egli riconobbe subito la solita arma di guardia di suo padre. L'esaminò a lungo; era ancora in discreto stato; cercando bene, trovò pure in un angolo della cassapanca lo scatolino delle cariche.
Drollino non pensò a rimettere in ordine i panni. Guardava fisso fisso, come magnetizzato, quell'arma vecchia, cogli acciai un poco irrugginiti.
Lentamente prese a pulirla, la rimise in assetto, poi la caricò, pensando: - Servirà pel viaggio.
Ma quando la vide lucida, forbita, pronta, col grilletto obbediente, si fermò di nuovo.
| |
Mia
Romanzo
di Ines Castellani-Fantoni Benaglio (alias Memini)
G. Galli Editore Milano 1884
pagine 180 |
|
|
Drollino
|