... se sapesse?...
E si mise a piagnucolare: l'ubbriachezza in lui si faceva tenera, sentimentale! E nell'iterarsi di grotteschi singhiozzi, in quel lagrimare ributtante, le frasi riuscivano smozzicate, e le parole, rotte, non avevan più senso.
Drollino rimase un momento in forse: - Vino o verità? - chiese angosciosamente a sè stesso, guardando Battista, che, colpito improvvisamente dal sonno plumbeo dell'ebbrezza, s'era buttato sull'erba e pareva già addormentato.
- Bisogna saperlo.... ad ogni costo - mormorò sotto voce Drollino. - E se è vero!...
Nel vivo lume della luna, una mano bruna, nervosa si protese con un gesto di minaccia implacabile.
Poi Drollino afferrò l'ubbriaco, inetto ormai ad opporgli la minima resistenza; se lo cacciò sulle spalle come un sacco di biada, e, passando dalla scala interna di servizio, lo portò nella propria cameretta, quella che occupava attualmente al terzo piano della villa. Lo gettò sul letto in modo abbastanza ruvido; ma il sonno dell'ubbriaco era ormai così profondo ch'egli non se ne risentì per nulla.
Drollino sedette appiè del letto, e rimase desto per tutta la notte, vegliando Battista.
Era giorno fatto quando il cameriere si risentì; girò attorno gli sguardi, attonito di trovarsi lì, in camera di Drollino.
- Cosa diamine? - chiese.
- Nulla, mio caro.... Ti ho trovato per via e t'ho portato qui.
- Oh! - rispose Battista confuso, ma tentando un risolino. - Ho capito. Eh, son traditori questi vostri vinetti leggieri; e poi un po' di rhum.... sicuro.
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Mia
Romanzo
di Ines Castellani-Fantoni Benaglio (alias Memini)
G. Galli Editore Milano 1884
pagine 180 |
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Battista Drollino Drollino Battista Drollino Battista
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