- Ci siamo? - chiese il cocchiere, infilando i guanti di pelle rossa.
- Un momento, - rispose Drollino, mentre colla mano tremante disponeva sul frontale una ciocca della criniera di Mia.
Il cocchiere salì a cassetta ed afferrò le redini.
Nella corte rustica, vicino alla rimessa, s'udì l'ululato cupo di un cane.
- Cattivo segno, - osservò il mozzo, togliendosi la pipa di bocca. - Pedrolo.... badate un po' ai fatti vostri.
Il cocchiere si mise a ridere, agitando festosamente la frusta.
- Quante bestialità! - rispose con gaio sprezzo. Era contento di guidar Mia, quella famosa Mia, che per tanto tempo era stata così esclusivamente custodita da Drollino.
Drollino passò ancora una volta, con una carezza prolungata e tremante, la mano sulla criniera di Mia.... la guardò per un secondo, con una intensità disperata.... Poi si ritrasse, e senza parlare, con un piccolo gesto, avvisò il cocchiere che poteva partire.
S'udì in breve la sabbia del viale scricchiolare sotto le ruote del leggero equipaggio, mentre il rumore del trotto elegante di Mia si perdeva nella lontananza.
Drollino stava sempre immobile, fissando come trasognato lo spazio dove Mia, un momento prima, aveva alzata, verso lui, la sua fina testina.
- Per bacco! - disse il mozzo con molta simpatia professionale - capisco, sapete. Non c'è che dire, una bestia che non ha l'uguale. Vi rincrescerà, eh?
Drollino diede un guizzo coma se una serpe gli avesse morso il tallone.... Poi chiese impetuosamente:
- Cosa?...
- Oh bella!... che ve l'abbiano portata via.
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Mia
Romanzo
di Ines Castellani-Fantoni Benaglio (alias Memini)
G. Galli Editore Milano 1884
pagine 180 |
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