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      Egli conchiude che tutte le razze principali, le quali da lungo tempo sono state l'oggetto della sua occupazione, sono produzioni primitive. D'altra parte il naturalista sistematico, che non sa nulla dell'arte dell'allevamento, che punto non pretende di sapere nè come nè quando le diverse razze domestiche si sieno formate, e che non ha veduto i gradi intermediari, perchè più non esistono, non mette però in dubbio che queste razze non discendano da un unico ceppo primitivo. Ma interrogatelo se le specie naturali affini che egli ha studiato a fondo, potessero per avventura essere discese da uno stipite comune, ed egli alla sua volta indignato respingerà la vostra supposizione. Il naturalista e l'allevatore in tal modo possono scambievolmente darsi un'utile lezione.
     
     
      RIEPILOGO DELL'ELEZIONE ARTIFICIALE
     
      Non si può dubitare che l'elezione metodica non abbia prodotto e non produca ancora adesso degli effetti sorprendenti. Essa occasionalmente fu praticata in tempi lontani, e lo è ancora presso i popoli semibarbari. Ora si coltivano e si modificano caratteri assai importanti, ora caratteri insignificanti. È inutile ripetere ciò che dissi intorno alla parte avuta dall'elezione inconscia; la sua azione si mostra nelle differenze tra le mandre che vengono separatamente allevate, nei cambiamenti lenti subiti dagli animali in una stessa località a misura che le circostanze si sono a poco a poco modificate, e negli animali trasportati in altre regioni. Gli effetti combinati dell'elezione metodica ed inconscia sono dimostrati dall'estensione delle differenze esistenti tra le diverse varietà in quelle parti, che sono per l'uomo di maggior valore, confrontate a quelle che non ne hanno, e che egli per conseguenza ha trascurato.


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Variazione degli animali e delle piante allo stato domestico
di Charles Darwin
Utet
1876 pagine 1426