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APPENDICE *
CONTINUAZIONE DEI VICERÈ CHE GOVERNARONO LA SICILIA SOTTO I PRINCIPI BORBONI.
Non è una storia in tutta la significazione della parola, che imprendo a scrivere nel dare un seguito sino a’ giorni nostri alla Storia Cronologica de’ Vicerè di Sicilia del Di-Blasi. Nè io mi terrei da tanto, nè la contemporaneità in gran parte de’ fatti mel permetterebbe, se pure il volessi e il sapessi. Ma dovendo dar opera a lavoro che non discordi da quello del Di-Blasi, avrò adempiuto al mio assunto, dando in ordine di tempo la serie de’ vicerè presidenti e luogotenenti, che dai nostri sovrani furono al governo della Sicilia destinati, e notando gli atti governativi dei medesimi, e le opere pubbliche intraprese e portate a compimento, e i grandi avvenimenti prosperi ed avversi derivati da cause naturali o accidentali. Il giudicare de’ fatti, lo indagarne anche le più occulte cagioni, sarà incombenza di altri uomini in altri tempi, quando lontani dalle passioni dell’epoca, dagli odî e dalle amicizie de’ contemporanei, potrà il pacato giudizio misurare le persone, e le cose, senza sospetto di adulazione, e senza tema di privati o pubblici rancori.
CAPO I.
Marcantonio Colonna principe di Alliano vicerè, Antonio Cortada e Bru presidente del regno.
Era già Carlo III, di sempre cara ricordanza alla Sicilia, passato a sostenere la vasta corona delle Spagne, lasciando a re delle due Sicilie il suo secondo figlio Ferdinando. Correvano prosperi i tempi al giovine re, e Palermo, turbata per qualche tempo da pochi faziosi plebei sotto il debole viceregnato del Fogliani, riposava dalle patite agitazioni, ed apriva il cuore alle più belle speranze, e per l’indole buona del successore di Carlo, e per quella luce di filosofia che avea penetrate le menti di quasi tutti i governanti di Europa.
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