La morte di papa Clemente XIV, avvenuta il 22 settembre 1774, fu la sola amarezza che la Sicilia divise in quell’anno con tutto l’orbe cattolico, memore della vera pietà, e dell’animo grande di quel pontefice. Giungeva però opportuno a confortare Palermo il manifesto segno che si ebbe della beneficenza sovrana, nel vedere restituita fra le sue mura la sede viceregia in persona di Marco Antonio Colonna principe di Alliano primogenito del principe di Stigliani, che fece il suo solenne arrivo in questa capitale a dì 24 ottobre. E perchè erasi forse abusato prima, a danno della pubblica quiete, dalla viceregia autorità, furono alquanto limitate le prerogative di questa carica.
Due provvedimenti emanarono innanzi tutto dall’autorità del Colonna; il primo che richiamava in vigore le leggi contro i giuochi di azzardo, e minacciava pene severissime agli alimentatori di questa peste della pace e della fortuna de’ privati; l’altro che riguardava l’annona, già causa recente di sventurati dissidî.
Siccome era di molte altre città, munita Palermo di baluardi e di mura, si custodiva da sè stessa, e dava le sue fortificazioni in guardia a’ consoli, ch’erano i capi delle [656] diverse maestranze; ma sia che già le sovranità tendessero ad assumere direttamente la difesa delle piazze, delle provincie, de’ regni, sia che si credesse pericolosa in mano della cittadinanza questo difensivo armamento, molto più dopo gli ultimi fatti del Fogliani, imprendeva e portava a termine il Colonna il disarmamento de’ forti, dando però a questa misura di sicurezza l’utile scopo dello abbellimento del paese, giovandosi indi a non molto dell’efficaci lodatissime cure del pretore marchese di Regalmici.
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