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      Tornava, egli è vero in dicembre di questo anno, ma sino ad agosto 1780, epoca in cui fu nominato capitano delle guardie del corpo, nulla contiene di rimarchevole il suo viceregnato, ed in suo luogo tornava presidente del regno e capitan generale il Cortada e Bru, essendosi egli questa volta portato a reggere il regno nella sua capitale, Palermo.
      Ebbe questo vicerè fama di buono, e certo non fu mai ingiusto per volontà decisa di nuocere. Careggiò e fu careggiato da’ nobili più cospicui del paese; e bastava forse allora ciò solo a procurargli quella quiete a cui aspirava la sua benigna indole. Non fu ardito riformatore di abusi, ma sotto il suo governo fu quasi tutto il regno tranquillo, e questa capitale videsi abbellita di opere pubbliche, che onorano la memoria non meno di chi seppe eseguirle, che di chi le protesse.
      Siccome sopra dicemmo, alla prima partenza per Napoli del vicerè Colonna, era eletto a presidente del regno Antonio Cortada e Bru, ma non trasferivasi egli a Palermo per non lasciar Messina sconvolta in quel tempo da commozione popolare. Le cause medesime che aveano sollevato Palermo contro il vicerè Fogliani, sollevarono Messina contro quel senato: la penuria e pessima condizione del pane, che veramente correva assai scarso, e forse per colpa de’ gerenti la pubblica annona. In Palermo però il mal talento erasi riunito contro la persona del vicerè, e quindi non avea proceduto a violenze esorbitanti in danno de’ privati. L’espulsione del Fogliani, e l’influenza del baronaggio contennero in certi dati limiti il male.


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Storia cronologica dei vicerè luogotenenti e presidenti del Regno di Sicilia
Appendice - Indici - Note
di Giovanni Evangelista Di Biasi
Stamp. Oretea
1842 pagine 1333

   





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