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      Le discordie, e le liti dispendiose insorte [672] nei conventi dei Benedettini bianchi, sparsi nella valle di Mazara, diedero occasione al governo di pensare a sopprimerli. Appena risolutane l’abolizione si processe militarmente alla esecuzione. Se ne incamerarono dal fisco i beni in somma non minore di 30 mila scudi annuali, e i padri e i frati furono mandati nelle case dei Benedettini neri di s. Martino, di Monreale, di s. Nicolò l’Arena, lasciando il peso di alimentarli a quei monasteri allora ricchissimi. E perchè si abbia un esempio della giustizia del governo e della virtù dell’abate padre Lorenzo Li-Guastelli e dei suoi frati esemplari del monastero di s. Giorgio, detto di Montoliveto, presso porta di Castro, ci gode l’animo il dire che, nel 1785, il sovrano permetteva che si conservasse questo monastero di Benedettini bianchi; anzi, ordinava che fossero al medesimo restituite le rendite percepite dal fisco nei pochi mesi che restò compreso nella generale soppressione dell’ordine.
      Intanto non cessavano i terremoti di farsi sentire in Messina; ma con minore spavento di quei cittadini, i quali, se agiati, viveano sicuri nelle loro case di legno, se poveri, lieti del basso prezzo dei viveri esenti da pesi civici o regî. E se le continue scosse faceano rovinare le fabbriche già danneggiate, aveasi questo a risparmio di spesa e di fatica. L’abitudine per ultimo avea ridotto i Messinesi a non darsene altro pensiero, con meraviglia di chi nuovo giungeva tra quelle mura.
      Bramando il vicerè rialzare la dignità dei magistrati, e conoscendo come nella elezione dei giudici si fosse provveduto per lo innanzi con poco accorgimento, principalmente trattandosi di quelli ch’eliggevansi nelle terre feudali, così con bando del 3 febbraro 1784, statuiva che per squittinio si nominassero i giudici, e che non si abbandonasse al caso o alle cieche protezioni la elezione di chi è destinato al difficile incarico d’impartire giustizia criminale e civile.


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Storia cronologica dei vicerè luogotenenti e presidenti del Regno di Sicilia
Appendice - Indici - Note
di Giovanni Evangelista Di Biasi
Stamp. Oretea
1842 pagine 1333

   





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