Il fatto fu che la gente potè aver carne senza dispendiarsi più del solito, e il senato provvide il paese di quanto bisognavagli senza perdita alcuna de’ capitali ch’ebbe a spendervi.
Erasi già cominciato da qualche anno a sentire l’importanza di un minerale che dormiva intatto nelle viscere del nostro fecondissimo suolo, parlo dello zolfo, che oggi pei progressi della chimica applicata alle arti è divenuto per noi un fonte inesausto di ricchezza commerciale. Certo che lo zolfo da tempi immemorabili entrava sempre per qualche cosa nei bisogni dell’uomo, ma cominciò ad esser tenuto in maggior conto allorchè avvenne la fatale scoverta della polvere da sparo, che cangiava essenzialmente l’arte funesta della guerra. Pure i soli usi domestici e medicinali di questo minerale, e l’altro più esteso di applicarlo alla guerra, non isvegliavano tanto l’attenzione di chi ne era possessore, da farne oggetto di serie speculazioni. Nicola Galletti principe di Fiumesalato è da annoverarsi tra i primi che curò depurarlo in modo da poterlo mettere in commercio con maggiore agevolezza. Ottenuta dal governo una privativa di dieci anni per la sua fabbricazione dello zolfo talamone e dello allume, allo spirare del primo decennio otteneva anche in quest’anno 1787 una proroga della sua privativa per altri anni dieci. Verrà ben presto il tempo che con vicende di varia fortuna si vedrà tutta la superficie del suolo siciliano tentata, onde scoprirvi le mille miniere che copre, e sarà parlato pel mondo dello zolfo di Sicilia come di cosa da interessare i primi gabinetti di Europa.
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