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      3° Che non si ammettessero stranieri nel sacro consiglio e nel ministero. 4° Che fosse stabilito un dipartimento di guerra e marina in Sicilia all’oggetto di provvedere alla difesa del litorale minacciato più che mai da’ pirati barbareschi. 5° Che fosse conceduto alla magistratura municipale di Girgenti il titolo di senato. 6° Che si richiamassse in vigore l’osservanza della prescrizione centenaria all’oggetto di resecare le tante liti che infestavano il foro.
      Avvenne di tutte le grazie implorate ciò che solea delle altre avvenire negli altri parlamenti. Riserbavasi il re a far conoscere in appresso le sue determinazioni.
      Nell’agosto del 1794 rumoreggiavano più da presso le nemiche armi francesi, e il re in difesa delle frontiere invitava i baroni di Sicilia ad accozzar gente d’arme, ma con poco o nessun frutto, e a premunirsi nell’interno de’ suoi stati di terra ferma dalle possibili sommosse de’ giacobini, procedeva ad insoliti rigori. Le prigioni si popolarono di gente sospetta di ogni classe, e varie condanne ebbero luogo con forme di processi spediti. Ma perchè lo spavento non stringesse troppo le famiglie e gli aderenti dei condannati, dichiarossi con pubblico manifesto che l’infamia delle condanne non si estendeva alle intiere famiglie. Erano questi umori in Napoli, quando il Caramanica appena risorto dalla sua grave malattia colà trasferivasi, sperando una perfetta guarigione dall’aria nativa. L’arcivescovo Lopez rimaneva a Palermo rivestito della carica di presidente del regno.


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Storia cronologica dei vicerè luogotenenti e presidenti del Regno di Sicilia
Appendice - Indici - Note
di Giovanni Evangelista Di Biasi
Stamp. Oretea
1842 pagine 1333

   





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