Pure in fatto di opere pubbliche, per le quali bastava la liberalità del suo cuore, va a lui di molto debitore il paese. Due grandi stabilimenti onoreranno in perpetuo la sua memoria, perchè di grande nostro decoro, perchè fondati nel suo governo, e perchè fortunatamente di quei pochi che lungi del deperire col tempo si hanno acquistata oggidì fama europea; l’Osservatorio Astronomico diretto dall’immortale Piazzi e da’ suoi allievi della famiglia Cacciatore, e l’Orto Botanico ordinato e arricchito per opera de’ due solertissimi Tineo padre e figlio. Al che se aggiungansi i provvedimenti da lui presi nella carestia del 93, potrà la storia tessere di lui un ben meritato e magnifico elogio.
Il pubblico dolore per la morte del vicerè Caramanica ebbe un compenso nella esonerazione dalla carica di segretario del vicerè dell’inviso Carelli, e nel veder sostituito a lui un uomo onesto in Orazio Cappelli; sicchè il governo del presidente del regno e capitan generale, l’arcivescovo Lopez y Roio, dava a concepire speranze che la difficoltà de’ tempi a cui eravamo venuti resero poi vane nel fatto.
Molti abusi erano invalsi da più tempo a danno della polizia delle strade; e il Lopez emise un opportuno provvedimento che valse in qualche modo a frenarli (2583). D’altra parte conoscendo egli quanto riuscisse gradito al popolo lo spettacolo del gioco del toro, feroce trastullo ereditato dal costume spagnuolo, permise che nel piano del palazzo, rimpetto all’arcivescovato, si costruisse in legno lo steccato che dovea servire di arena alla pericolosa lotta dell’uomo col toro.
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