Traversati quei terreni da molte acque e sopratutto dalla ricca fonte del Gabriele, rispondevano ubertose alle cure del real principe: i più bei fiori, e le frutta più squisite vi prosperavano. Non era trascurata la pastorizia; grossi montoni di barberia, vacche, e bovi di bellissima razza rendeano il sito di Boccadifalco la più bella e deliziosa campagna di Palermo. I lavori agricoli, e la dimora che faceavi Francesco vi attirarono molti villici che vi stabilirono la loro residenza, e vennero mano mano formando un grazioso villaggio che progredì sempre sino al tempo che dimorò la corte in Sicilia. Vi sorsero molte casette a spese del real principe, ed alcune anche a spese de’ privati. Palermo, che già da molto tempo per la dovizia de’ suoi baroni avea veduto popolate le sue campagne della Bagheria e de’ Colli di giardini deliziosi e di fabricati magnifici, ora per la residenza della reale famiglia circondavasi di altre amenità, che la rendeano uno de’ soggiorni più seducenti di Europa.
Era agl’Inglesi una spina agli occhi, Malta occupata dalle armi di Francia, e siccome per la vittoria di Aboulkir signoreggiavano essi il Mediterraneo, così riuscì loro facile cingerla di blocco strettissimo, che ridusse in poco tempo i Francesi ad abbandonarla. A 4 settembre lo stendardo della Gran Brettagna sventolava su i forti della Valletta. Se si avesse avuto meno riguardo alla forza che al dritto, la bandiera del re delle due Sicilie avrebbesi dovuto vedere in vece della inglese inalberata su quello una volta forte propugnacolo della cristianità contro l’armi ottomane.
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