Il re volle finalmente affrettarla commettendone l’incarico sopra tutto al già sperimentato solertissimo presidente Paternò; e dopo non molto tempo della sua amministrazione con gioia universale, la processione del Divinissimo uscita dalla chiesa della Maggione ritiravasi nel duomo, abbandonando così il capitolo la chiesa di Casa Professa, dove da molti anni avea provvisoriamente officiato. È da aggiungere a lode del Paternò che la cappella di s. Rosalia fu in gran parte ristorata a sue spese, e a lode del cappellano Giacomo Calderone lo assegno da lui fatto di onze cento all’anno pel ristauro e compimento della cappella del ss. Sacramento. Benchè l’interno della magnifica nostra chiesa madre non rispondesse all’esterno nel genere architettonico, pure alla prima veduta offrì lo spettacolo imponente di un novello sacro edifizio di larghe proporzioni e il più splendidamente lumeggiato. Se potesse nascondersi all’esterno la cupola del nostro duomo (2604) si avrebbero in esso i modelli di due bellissime chiese, nell’esterno di una chiesa del medio evo, nell’interno di una chiesa moderna. Una breve iscrizione di Rosario Di-Gregorio sulla porta maggiore ricorderà a’ posteri la munificenza del principe, sotto i cui auspicî ebbe il suo compimento il grandioso ristauro.
Ferdinandi. Regis. Pii. Felicis. Augusti
Providentia. Et. Praesentia
Restitutum. DedicatumquePridie. Nonas. Junii. MDCCCI.
Sul cadere di questo anno 1801 falliva in Catania un pravo progetto di congiura, non dissimile nelle sue disoneste mire di saccheggio da quello pochi anni prima tentato in Palermo dal Di-Blasi.
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