Si sperò forse che in questa nuova sessione fosse accresciuta la cifra de’ contributi. Il parlamento a 26 agosto riformò per molti capi il proposto nuovo sistema daziario; per la posposizione de’ quattro mesi altro non fece che raccomandare a’ facoltosi l’anticipato pagamento delle imposte.
Avea già prima di questa seconda adunanza parlamentaria fatto il re alcuni cangiamenti nel personale de’ ministri e consiglieri di stato. Le finanze furono date al marchese Donato Tomasi; Medici, Migliorini, i principi di Butera e Cassaro consiglieri; e ciò in quanto alla forma, ma nella realità, oltre ai nominati consigliavano la corte in que’ frangenti altri cui ponea la regina particolare fiducia. Erasi già al 1811, e compariva a 14 febbraro l’editto dell’un per 100 imposto su tutti i pagamenti che faceansi con pubblica o privata scrittura, anche su i così detti passaggi in banco. E non sembrando questo novello tributo sufficiente alla bisogna (sono parole del cavaliere Bianchini (2619)), “con altro editto dello stesso dì 14 febbraro il sovrano, esponendo di non potere ulteriormente differire il pagamento de’ creditori dello stato, determinava richiamare a sè la proprietà non meno di tutte le terre patrimoniali delle università del regno di Sicilia che si trovavano concedute in enfiteusi, e che fossero solite a darsi in fitto, ma altresì quelle delle badie di regio padronato, incluse quelle dichiarate commende degli ordini costantiniano e gerosolimitano che stavano nella stessa condizione.
| |
Donato Tomasi Medici Migliorini Butera Cassaro Bianchini Sicilia
|