Il luogotenente generale appena inteso di ciò volle ocularmente visitarli [739] nel marzo del 1817, e non che convinto della verità delle cose, ma altresì mosso da paterna sollecitudine, ordinò che subito si liberassero le corrispondenti somme onde ristorare l’edificio, rendendolo atto ad apprestare nuovamente que’ beneficî che possonsi sperare. Incaricava perciò il comandante Poli ad assumere la direzione della intrapresa, mentre il cav. de Riviera ideava il piano di riforma, e l’architetto camerale sig. Alessandro Marvuglia curava l’esecuzione. In men di due anni l’opera fu quasi compiuta, e si videro a tale ridotti i bagni termali da far meravigliare in vero. Nel pianterreno destinato unicamente all’uso de’ detti bagni delle doccie e delle stufe, e nel secondo piano dell’edificio addetto al soggiorno di coloro che dovean far uso delle acque, i lavori furono interamente condotti al suo termine. Restò poco alla perfezione dell’opera, tanto che potea dirsi compiuta. Questa intrapresa laudata universalmente, attirò più che mai l’affezione verso un principe sì benemerito e zelantissimo de’ pubblici stabilimenti.
Accennammo precedentemente quanto intendeasi da re Ferdinando per la costruzione delle strade pubbliche di Sicilia; ora facciamo conoscere che i comuni voti andavano con prosperi successi appagandosi, giacchè tra le altre strade di maggiore importanza eranvi quelle che più da vicino riguardavano la capitale, che come centro di tutte le operazioni commerciali interne dell’isola, era mestieri agevolare pria d’ogni altra città della medesima.
| |
Poli Riviera Marvuglia Ferdinando Sicilia
|