Occorse in quest’anno che la passeggiata lungo il mare ove sta il foro borbonico avea bisogno di ristori e di acconci, onde s’avesse liberamente goduto di que’ vantaggi che sono abituali fra noi. Il comune di Palermo era in iscarse circostanze per potere prontamente contribuire a tale spesa, la quale non era d’altronde di preciso bisogno. Vista tale difficoltà taluni magnati volontariamente s’offersero non solo a ristorare a proprie spese, ma ancora di abbellire la passeggiata anzidetta, onde fecero analoga istanza al pretore di Palermo per approvare il loro utile progetto. E il pretore volendo contentare le brame di tutti i nobili di questa città credette opportuno di autorizzarli a siffatta volontaria contribuzione, per la quale si vide l’ameno foro borbonico ben presto ridotto più delizioso del consueto.
Intanto le istituzioni che sorgevano in questo tempo richiamavano la comune attenzione. Furono desse una commessione ch’ebbe titolo di commercio consultiva, e l’istituto di insegnamento normale. La prima fu eretta con decreto de’ 12 gennaro in sostituzione dell’abolito tribunale supremo di giustizia che risedeva in Palermo, ed ebbe incarico di trattare e discutere gli affari di cui fosse superiormente incaricata. La seconda istituzione sorse ancora per necessità de’ tempi e per sovrano volere. Il canonico Agostino De Cosmi, uomo che accoppiava dottrina non poca a pazienza estrema nell’educamento della gioventù, era stato incaricato da re Ferdinando a diffonder tra noi il metodo normale, onde propagare nell’isola la generale istruzione.
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