In sul principio di quest’anno 1819 venne concordata con tutte le corti europee l’abolizione dell’Albinaggio, nato, dice uno storico, nell’antichità, quando lo straniero era tenuto barbaro e nemico, perciò universale in Europa; oggi per migliori costumi universalmente rivocato. Re Ferdinando spedì all’uopo suo plenipotenziario per accettare i patti del concordato, che poscia con suo decreto fece palesi nel suo reame. Altro concordato avea luogo col papa, essendo negoziatore cav. de Medici da questa parte, e cardinal Consalvi dall’altra. Ebbe il trattato in mira riordinare le diocesi, riconoscere le vendite de’ beni ecclesiastici, ristabilire i conventi, dar dritto di nuovi acquisti alla chiesa, nuovamente istituire il foro ecclesiastico, dar facoltà di censura a’ vescovi per li trasgressori delle leggi ecclesiastiche e de’ sacri canoni. Ne nacque in conseguenza che i conventi furono riaperti, e i religiosi per molti anni lontani dalla chiesa di Cristo ritornarono alle loro regole abituali.
Ma da queste cure fu re Ferdinando distratto per la morte di Carlo IV sovrano delle Spagne, dolorosissima perdita che gli cagionò lutto e cordoglio ben lungo. Carlo era allora in Napoli per diporto quando cadde gravemente infermo, Ferdinando trovandosi a Persano non potè di presenza apprestargli le cure e le assistenze che l’affezione fraterna suggerivagli, e quando intesa la nuova della malattia di Carlo preparavasi a partire per vederlo, giunse messo che gli palesava [742] l’orribil fato al quale era di già soggiaciuto.
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