Questa nuova organizzazione sottomise alla esclusiva soggezione dello eccellentissimo ministro delle finanze in Napoli l’amministrazione anzidetta, venendo così ad eliminarsi da qualunque autorità risedente in Sicilia.
Il rimanente del tempo della vicereggenza di S.A.R. il duca di Calabria, che terminò propriamente a’ 27 giugno del presente anno 1820, venne da re Ferdinando impiegato principalmente ad agevolare il commercio preso nel suo più ampio significato.
Così fu diminuito il dazio su’ generi cereali di frumenti, biscotto, farine, semole, paste, orzi, legumi ec. che si estrarregnavano dalla Sicilia (2646); assegnato un premio a coloro che a fine di migliorare la razza delle pecore nella nostra isola avessero procurato delle merinos e de’ pugliesi con i corrispondenti montoni, immittendoli e mescolandoli con le indigeni; a quale oggetto furono esentati da qualunque minimo dazio. Che intanto non si trascurasse di presentare nelle esposizioni lane già migliorate, accordandosi altresì una medaglia d’oro a chi ne esibisse una quantità almeno di rotoli dieci.
Posteriormente e con reale decreto de’ 13 marzo la franchigia de’ dazî venne estesa a tutti gli animali che da qualsisia provvenienza, ma per motivo di migliorare l’industria nazionale e la coltura, fossero immessi nella Sicilia.
Medesimamente furono abolite le franchigie de’ dritti doganali sin’allora godute, per quel principio economico che gravando di dazî la importazione di estere manifatture, necessariamente nasce il bisogno di [746] provvedere colle proprie risorse alle varie urgenze della vita.
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