Il Naselli era altresì investito del grado di ministro di stato, e durante lo esercizio dell’anzidetta carica di luogotenente generale percepiva una rappresentanza di ducati mille al mese, oltre agli averi sinallora goduti, e che continuava nell’istesso modo a godere senza recarsi la menoma ferita ai suoi interessi, anche per quelli alla percezione de’ quali era necessaria la sua presenza. Venivagli poi liberata per una sola volta la somma di ducati sei mila a titolo d’indennità di mobilio.
      Durante l’assenza del Naselli dalla città di Napoli, il consigliere ministro di stato delle finanze fu incaricato d’assumere il ministero di guerra e marina che quegli occupava. Il marchese Ferreri, che qual consigliere di stato avea assistito il duca di Calabria nell’esercizio della carica di luogotenente generale, richiamavasi anche in Napoli, e durante la provvisoria destinazione del mentovato tenente generale D. Diego Naselli, indossava il ministero degli affari interni, mentre la sua missione in Sicilia veniva temporaneamente affidata al consigliere di stato duca Gualtieri, col godimento del soldo da lui percepito (2652).
      Queste mutazioni avvenivano nel ministero di re Ferdinando per causa del destino dato al Naselli; che preso il solito possesso, e complimentato dalle primarie autorità, fu primo atto del suo governo il dirigere a tutti i [749] pubblici funzionarî dell’isola la seguente circolare, che ci piace di trascrivere per esteso, onde mostrare il giusto impegno, che lo animava, di corrispondere nel miglior modo possibile alla fiducia sovranamente accordatagli nello averlo investito di sì eminente dignità. Ecco dunque le sue parole: “Avendomi la clemenza di sua maestà preposto al governo di questi suoi reali dominî, sul primo assumere l’esercizio delle mie funzioni, credo utile di rammentarvi ciò che si è fatto, e ciò che ne rimane a fare intorno al miglioramento de’ nostri ordini, e di manifestarvi ad un tempo i principî cui m’atterrò nel valutare il merito di tutti quelli che son chiamati a cooperarvi.