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      “Io non parlo già di quella morale che è il dovere comune di tutti gli uomini. I magistrati hanno degli obblighi di un ordine assai superiore. Incaricati di pronunziare tra gl’interessi della generazione attuale e della futura, tra la sicurezza pubblica e quella degl’individui, fra il debole e il potente, essi han bisogno di molte virtù, per non cedere ad una falsa pietà, o ad una servile ambizione.
      “Io debbo rendere omaggio al carattere, e alla dignità spiegata da tutt’i componenti l’attuale ordine giudiziario, ma non sarà superfluo il ricordar loro, che dal grado di protezione che il pubblico potrà sperare dal loro ministero, ossia dalla regolarità dell’amministrazione della giustizia dipende in gran parte il valore delle proprietà, l’amor del travaglio, il progresso dell’industria, l’ampiezza del credito, la sicurezza, e la coscienza della sicurezza, la moral pubblica in fine, fondamento e mezzo d’ogni prosperità.
      “Eccovi, delineata in breve la strada corsa finora, e quella che ne rimane a correre, e fattivi manifesti i principî che debbon servire di guida alla nostra condotta politica e morale. Con altre mie saran discorsi distintamente, e più ampiamente gli oggetti che in questa ho accennato. Un’anticipata esposizion delle cose che ci rimangono a fare, e della meta da aggiugnere, gioverà, io spero, a fissare i giudizî del pubblico. Io desidero intanto che i signori intendenti facciano inserir la presente nel loro giornale ”  (2653).
      Questa allocuzione mostrava l’animo e le rette intenzioni del Naselli, che animato da giusti principî facea sperar molto in vantaggio della Sicilia.


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Storia cronologica dei vicerè luogotenenti e presidenti del Regno di Sicilia
Appendice - Indici - Note
di Giovanni Evangelista Di Biasi
Stamp. Oretea
1842 pagine 1333

   





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