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      Le sue precise parole adunque sono le seguenti: “Le novità e i mutamenti operati dal governo nel periodo degli ultimi quattro anni destarono sentimenti diversi in Sicilia. Voleva il governo rendere più solide le riforme fatte, e nel tempo istesso immegliare la economica condizione di Sicilia, ed era il de Thomasis uomo atto a condurre a fine siffatto proposito, ove notabile avvenimento non avesse cagionato gravissima calamità all’intero reame. Il quale avvenimento fu la rivolta succeduta in Napoli al cominciar di luglio 1820, onde per azzardo ed impulso di pochi venne cangiata la forma politica dello stato. Il re essendosi allontanato dal governo del reame, lo affidò qual vicario al suo figlio principe Francesco. La notizia di [753] tali fatti non giunse in Palermo pria del 14 del medesimo mese, e rapida si sparse per la città. Erano i più da stupor compresi, altri non vi prestavan credito come suole avvenire nei grandi accidenti politici; indifferenza moltissima era in risultato nell’universale. Niuno spediente fu in tal frangente mandato ad effetti perchè non venisse sturbata la pubblica quiete. Solenne ceremonia avea luogo nel mattino del domani per le feste di santa Rosalia nella chiesa cattedrale, ove con regal pompa, giusta il costume, recossi il luogotenente Naselli a presedere alla così detta Regal Cappella, nel quale rito che annualmente ricorre ei rappresentava il re investito dalla dignità d’apostolico legato.
      “Diversi furono i segni e le espressioni della moltitudine ivi riunita, che annunziavano desiderî compressi ed opinioni varie.


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Storia cronologica dei vicerè luogotenenti e presidenti del Regno di Sicilia
Appendice - Indici - Note
di Giovanni Evangelista Di Biasi
Stamp. Oretea
1842 pagine 1333

   





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