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      Ardimentosi adunque oltra ogni credere per quei successi scansavano le misure della polizia. Ciò poteano agevolmente praticare perchè la concia era a bella posta costrutta e fortificata in modo che non era chi osasse penetrarvi senza incontrare trista e miserabil fine. Oltracciò formavano essi una colonia quasi indipendente, giacchè aveano i conciatori leggi e costumanze lor proprie, per le quali andavano intimamente legati l’un l’altro a difendersi e sostenersi; e per gradi ancora di parentela, non contraendo matrimonî che tra loro medesimi. Così regolata la faccenda si facean lecito qualunque delitto, senzachè sentenza di magistrato o ordine superiore fosse colà eseguito. Sdegnava grandemente ai buoni cittadini questo arbitrario procedere, più perchè i conciatori davano sicuro asilo e ricetto a tutti i malfattori dell’isola, trovandovi questi protezioni ed aiuti. Le lamentanze erano giunte al colmo, perchè alle prepotenze per una causa qualunque s’aggiunsero i capricciosi delitti (2657). Conveniva pertanto snidarli ad ogni costo; il prenderli per assalto, o per assedio, riusciva inutile, che ponendosi sulle tegole delle loro case, e ammassando delle immense masserizie sulla estremità de’ loro vichi, che davan nelle pubbliche strade, eran sicuri non essere affatto molestati. S’aggiunge a ciò che aveano essi delle sotterranee comunicazioni, per le quali era loro agevole introdurre non che ogni necessario vivere, ma altresì tutte quelle vivande che meglio lor piacessero. Appena giunto il marchese Nunziante, al quale fu esposto con gran calore l’inconveniente gravissimo, tutto si diede a procurare la distruzione dei conciatori.


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Storia cronologica dei vicerè luogotenenti e presidenti del Regno di Sicilia
Appendice - Indici - Note
di Giovanni Evangelista Di Biasi
Stamp. Oretea
1842 pagine 1333

   





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