Così medesimamente dovea essere espressa l’autorizzazione che il luogotenente dava agl’interessati.
Quest’autorizzazione medesima di unita al numero ed alla quantità delle piante o delle sementi venivano trascritte nelle polizze di carico dei padroni dei legni, i quali andavano soggetti ad un’ammenda di once cento pari a ducati 300 qualora contravenissero ad una delle date disposizioni, restando a cura e responsabilità dei sindaci comunali e degl’impiegati tutti delle dogane di vegliare che la estrazione e l’immessione corrispondesse perfettamente e rigorosamente alle prescrizioni del governo, dando conto alle autorità superiori delle verifiche che farebber su’ legni di carico e discarico, quali fogli venivano trasmessi dal luogotenente generale al ministero corrispondente. Gli anzidetti sindaci ed impiegati doganali poi trascurando l’adempimento di tali regolamenti poteano essere privati d’officio (2660).
In forza poi di un sovrano decreto fu il luogotenente incaricato di proporre al re un [768] progetto di legge per la navigazione mercantile di Sicilia, adattabile alle circostanze ed alle risorse del commercio marittimo dell’isola (2661).
Ma volgeremo il discorso alla pubblica istruzione. Dicemmo della istituzione delle scuole di mutuo insegnamento per opera di Nicola Scovazzo, le quali non presero allora sì notabile incremento per l’altra delle scuole normali. Ora però S.M. ordinava che in Palermo, si stabilissero quattro scuole sul metodo di Bell e Lancaster, dovendo le medesime aver di mira l’istruzione dei ragazzi nel catechismo di nostra santa religione, e limitarsi ai gradi delle scuole primarie di leggere, e scrivere, e dei calcoli aritmetici (2662). Ciò non ostante il più gran vantaggio ricavato dalla pubblica istruzione fu l’aver re Ferdinando riordinata la commessione di Sicilia residente in Palermo incaricata di sì importante obbietto.
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