Laonde a norma dei decreti del 1822 fu contrattato un prestito colla casa Wiollier di 1,000,000 d’once, da restituirsi in diciotto anni con interesse a scemare del dieci per cento l’anno, diviso in 3750 obbligazioni, ciascuna d’once 400 da estinguersi a sorte. Tali obbligazioni vennero dichiarate esenti da sequestro, onde con agevolezza potessero circolare (2666). Le somme provvenienti da siffatto prestito furono in gran parte versate per una quantità di once 640,000 alla tesoreria di Napoli pei suoi crediti. Di lievissimo aiuto fu adunque il medesimo all’erario siciliano, il quale veniva a sopportare il grave interesse per anni diciotto al dieci per cento, che quantunque fosse a scemare, pure non avrebbe ammontato a meno di 1,481,400 once, [770] somma dappoi ridotta a 1,384,020 once, che fu quella effettivamente pagata (2667)”.
Discorremmo dell’abolizione del dritto di albinaggio conchiusa tra il nostro sovrano e S.M. il re di Sardegna nel 1818; ma bisogna ora far palese che tale convenzione per varie circostanze non potè allora ratificarsi, e che per ben quattro anni rimase essa sospesa. Se non che le due potenze visto finalmente il pregiudizio che veniva ai popoli per siffatta circostanza, furon solleciti per un articolo addizionale al trattato stesso portarlo a compimento, estendendolo a quelle successioni che si trovavano di già aperte dal 1 giugno 1818, senza pregiudizio dell’autorità della cosa o deffinitivamente giudicata, o legittimamente transatta (2668).
Il governo greco stabilito in Corinto avea in quest’anno emanato un editto, col quale veniva ordinato il blocco su tutte le rive e parti che si trovavano occupate dalle forze ottomane, tanto nell’Epiro che nel Peloponneso, Eubea e Tessaglia, da Epidauro sino a Salonicco, come altresì tutti i porti delle isole del mare Egeo, Sporadi e Candia comandati da’ Turchi, inibendo a tutti i navigli di qualunque nazione d’entrarvi sotto pena d’essere predati, e giudicati secondo le loro leggi: in seguito di che varî bastimenti greci s’eran veduti incrociare il mare del golfo di Lepanto, onde impedire alle navi estere di entrare nei porti nemici.
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