Contemporaneamente inculcavasi a tutti i proprietarî di terreni in coltivazione per la sola valle di Palermo di formare per mezzo di periti un piano generale dello stato quantitativo del prodotto di ogni genere che facesse parte della industria; e ciò ad oggetto di adempiere le sovrane volontà in proposito manifestate per conoscere lo stato effettivo e reale della coltura, la quale gli avrebbe potuto poi suggerire i mezzi di miglioramento (2685). Nel quale ultimo intendimento re Ferdinando non tralasciava di reiterare per mezzo del nostro luogotenente generale in quest’anno le sue disposizioni circa il modo d’insinuare ai proprietarî di apprestare i soliti soccorsi o in danaro o in generi, previe le assicurazioni, a coloro che per l’insufficienza dei mezzi erano costretti di lasciare in abbandono i terreni; a danno della generale coltura della Sicilia in un tempo massimamente in cui era oltremodo opportuna la seminazione (2686).
Diremo ora brevemente delle strade. Il luogotenente generale persuaso della somma utilità che le strade consolari producono agli stati aveva rappresentato a re Ferdinando i mezzi come effettuirsene la costruzione. Principalmente fondavansi essi su d’un mutuo che potea praticarsi con maggiore agevolezza per dar prontamente esecuzione al di lui progetto. S.M. pertanto aderì graziosamente alla proposta e venne ordinando: 1° di far trattative coi mutuanti per onze 680,000 ch’erano necessarie alla intera costruzione delle strade; 2° che il mutuo fosse pagabile dai mutuanti in quattro anni ed in quattro rate cominciando dal corrente anno 1823, con che però l’interesse non superasse il sette per cento; 3° che pei primi dieci mesi dovesse corrispondersi ai mutuanti il solo interesse; 4° che elassi gli anni dieci la sorte fosse da estinguersi in trent’anni, con pagarsi in ogn’anno una trigesima in tre rate uguali, una per ogni quadrimestre, unitamente all’interesse sull’intera sorte a scalare.
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