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      Non tralasciava poi davvantaggio d’invitare colle più graziose maniere tutte le religiose comunità, onde trovandosi possessori di buone opere, per l’amore e lo zelo di contribuire all’incremento della coltura e alla rinomanza della patria loro, avessero regalato all’università degli studî i quadri di cui essi non poteano far pompa; il governo però esternerebbe loro la sua soddisfazione, facendo eseguire prontamente da uomini riputati nell’arte le copie delle loro opere già [777] regalate per rimanere presso i possessori, e pubblicare nel giornale officiale la generosa azione contemporaneamente praticata, a solo oggetto di vantaggiare e rendere vieppiù ostensibile la celebrità della Sicilia.
      A tali nobili incitamenti ben corrisposero gli effetti, siccome di leggieri s’immaginava, e tra le altre comunità che lodevolmente si prestarono a privarsi dei belli oggetti di pittura, merita in singolar modo una pagina il convento dei padri minimi di s. Francesco di Paola, i quali appena intesero le lodevoli intenzioni del Campofranco, che gli diressero una spontanea e graziosa offerta di numero quattro quadri di rinomati autori per far parte di quelli che doveano comporre la citata galleria. Le lusinghiere parole poi indirizzate dal luogotenente ai padri surriferiti, fan chiara testimonianza dell’impegno incredibile in cui trovavasi il Campofranco nel realizzare il progetto che dovea recare lustro alla Sicilia, ed incitamento agli amatori delle arti belle. Egli intanto memore delle promesse fatte fe copiare esattamente le opere dei padri Francescani, e rese pubblico l’atto generoso dei medesimi.


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Storia cronologica dei vicerè luogotenenti e presidenti del Regno di Sicilia
Appendice - Indici - Note
di Giovanni Evangelista Di Biasi
Stamp. Oretea
1842 pagine 1333

   





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