Lo amministratore distrettuale, che presedè agli amministratori locali del distretto, riunì i resultati in unico conto: tali furono i segreti e il direttore dei dazî indiretti in Messina considerati per rapporto al distretto. Degli amministratori generali abbiamo di sopra favellato. Il sistema anzidetto per sovrana deliberazione dovette aver vigore dal primo di settembre in poi.
Questa leggiera pennellata, ancorchè informe, se non basta a dare un’idea precisa, soddisferà almeno in qualche modo alla curiosità dei lettori, giacchè ci sarebbe d’uopo dilungarci oltre il dovere, se scendendo nel dettaglio, si amasse da noi spiegare l’intera organizzazione che voleasi porre in effetto in Sicilia (2693).
CAPO XI.
Pietro Ugo marchese delle Favare luogotenente generale.
Gl’importanti servigî renduti dal Campofranco nella qualità di luogotenente generale in Sicilia non poteano certamente sfuggire alla sovrana considerazione, più perchè egli nell’adempimento delle alte sue incombenze con la dolcezza del suo carattere erasi anche acquistata la pubblica benevolenza, non essendovi siciliano che per lui non sentisse una particolare affezione congiunta al rispetto e alla cieca obbedienza. Re Ferdinando pertanto nella mira generosa di premiare sì belle prerogative, nel giugno del 1824 benignavasi presceglierlo a maggiordomo maggiore di S.A.R. il duca di Calabria, accordandogli a dippiù un’annua pensione di ducati mille e dugento vita durante. Veniva in conseguenza di ciò a cedere in persona del prelodato principe di Campofranco l’anzidetta carica di luogotenente, della quale nello stesso tempo rivestivasene Pietro Ugo marchese delle Favare, con l’annuo assegnamento di ducati diciottomila (2694). Questi giunse diffatti in Palermo e prese il solito possesso, quando l’altro allontanavasene per recarsi al suo destino.
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