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      Vide intorno aggirarsi squallide facce, affievoliti corpi e macilenti. Per tutte le membra oltre alle margini dei ferri, ed ai lividori delle battiture, e piaghe e insetti schifosissimi mostravansi, perchè lasciati erano a convoltolarsi nella polvere e le immondizie, senza esserne mai purgati (2707).”
      Pensi ognuno se è della natura dell’uomo o delle bestie lasciar correre il suo simile tra mezzo a sì inudita barbarie. Il governo ottimamente pensò a strappare da siffatti tormenti i matterelli, sottoponendoli alle sollecitudini del Pisani (2708), il quale pronunziò loro per la prima fiata la voce della carità. “Miseri deponete ogni temenza, non io sono un altro vostro carnefice venuto a recarvi nuove ritorte e percosse! Un vostro fratello io sono, che ha di voi pietà e dell’infelice vostro stato! Il tempo dello abbandono degli uomini è finito, a più bella speranza sorgete! Le catene, il bastone, stromenti fatali della miseria vostra e della barbarie altrui s’infrangano, cotesti cenci svestitevi; questa mia mano vi aiuti a rilevarvi dalla ingiusta e disonorante oppressione; miei fratelli sorgete (2709). ”
      Non è credibile, ma è pur vero, in men di tre mesi quel funesto soggiorno, divenne l’asilo dell’amore, e il luogotenente quasi meravigliato volle portarsi a visitare l’ospizio, e non potè negare al Pisani un elogio soddisfacente, che poi diressegli anche officialmente per la ministeriale che in piè di pagina trascriviamo, acciò s’aggiunga una fronda al serto di alloro che la riconoscente umanità gli ha consagrato, come tributo eterno immarcescibile (2710).


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Storia cronologica dei vicerè luogotenenti e presidenti del Regno di Sicilia
Appendice - Indici - Note
di Giovanni Evangelista Di Biasi
Stamp. Oretea
1842 pagine 1333

   





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