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      Ma il più grande impulso ricevutosi in quest’anno pel nazionale progresso, fu lo stabilimento d’un’annua esposizione delle opere di belle arti. Quando le nazioni divennero in qualche modo civilizzate, non riconobbero altro mezzo di rapido perfezionamento, che quello di svelare agli occhi degli amatori, le opere della nazione medesima; cosicchè l’imparziale giudizio del pubblico mentre fosse stato sprone ai particolari ed incoraggiamento onde proseguire con lode e più profitto in quell’arte o industria che aveano prescelto per loro speciale occupazione, venisse poi dall’altro canto ad aiutare il comune incivilimento. Ora S.M. a questa benefica intenzione mirando volle stabilire in Sicilia come in Napoli una esposizione per le sole opere di belle arti, da aver luogo in ogni anno; nella quale dovesser presentare le opere loro, non che nazionali, ma esteri residenti nei suoi reali dominî, oltre ai saggi dei pensionati in Roma. L’esposizione anzidetta ebbe luogo nell’università degli studî, ove le opere, dopo d’essersi proceduto allo esame e alla discussione del merito, verrebbero distinte in due classi; nella prima andrebbero comprese quelle di singolar merito, perchè riunivano tutte le qualità necessarie tanto per la scoltura come per la pittura e l’architettura; nella seconda poi quelle solamente che per l’esecuzione si sarebbero meritata una distinzione o considerazione. Gli esteri soli vennero esclusi dal beneficio dello esame. Indicato per un notamento il merito rispettivo, e classificate le opere, venne questo trasmesso alla M.S. che riserbavasi di determinare sul giudizio già pronunziato per ciascuno degli artisti, il numero delle medaglie d’oro, e d’argento, ch’era sua intenzione d’accordare a titolo di incoraggiamento e di premio, e qualora giudicasse nel caso affermativo di poter concedere loro questi segni della sovrana soddisfazione, allora la premiazione doveva eseguirsi nel luogo medesimo della pubblica mostra, continuando le opere a rimanervi esposte per altri quindici giorni.


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Storia cronologica dei vicerè luogotenenti e presidenti del Regno di Sicilia
Appendice - Indici - Note
di Giovanni Evangelista Di Biasi
Stamp. Oretea
1842 pagine 1333

   





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