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      Per le imperiose circostanze della tesoreria generale notabile ritardo soffrivano i creditori dello stato nel soddisfacimento dei loro biglietti di credito di prima emissione avendo già avuto luogo ben sette scadenze senzachè la tesoreria avesse potuto pagare almeno una sola di esse. V’erano pertanto sentite lagnanze per tale riguardo; e il governo volendo nel miglior modo ovviare allo inconveniente che ne sarebbe conseguitato, dispose che la tesoreria generale trovasse subito i mezzi onde liberare agli anzidetti creditori la corrispondente somma pel soddisfo almeno d’una delle sette maturazioni dei beni di prima emissione (2726). Onde poi regolare il ramo di servigio dell’anzidetta tesoreria generale, il re volendo dare un perfetto equilibrio tra gl’introiti ed esiti mediante uno stato discusso deffinitivo fondato sopra solide basi, onde potesse essere in istato di soddisfare nel miglior modo possibile i debiti, che finora il disquilibrio le avea fatto contrarre, con sovrano decreto dei 31 luglio sanzionò la massima da gran tempo stabilita in tutti gli stati europei che si compongono d’uno o più regni uniti, ma con separata amministrazione, cioè che la tesoreria di Sicilia dovesse concorrere con quella di Napoli al pagamento dei pesi comuni nell’una e nell’altra parte dei reali dominî, che furono la casa reale, il consiglio di stato, ministri e ministeri di stato, compreso il governo di Sicilia, gli assegnamenti che allora godevano il marchese Ferreri, il duca Gualtieri, il principe di Cutò, e quelli altresì del Campofranco e del cav.


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Storia cronologica dei vicerè luogotenenti e presidenti del Regno di Sicilia
Appendice - Indici - Note
di Giovanni Evangelista Di Biasi
Stamp. Oretea
1842 pagine 1333

   





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