[804] Sulla medesima considerazione di far prosperare le indigene manifatture, nel sussecutivo anno 1829, venne aumentato il dazio d’importazione di ducati venti a cantaio sulle lane estere filate tinte o bianche, a ducati centoventi; ed altresì furono gravate dai dazi d’importazione tutte quelle mercanzie forestiere, che pervenendo dall’interno dell’isola in Messina ove esiste il porto franco vi fossero state immesse tanto per via di mare che di terra, quantunque sdaziate in un punto qualunque dei reali dominî. S’eccettuarono semplicemente le merci munite del bollo delle dogane di Napoli o di Sicilia che dall’interno della valle si vollero introdurre in Messina (2729).
Richiamò in questo anno 1829 la pubblica attenzione una macchina idraulica costruita da un p. Arcangelo da Palermo cappuccino. Tale macchina innalzava da un fiume più di sei zappe (2730) d’acqua, all’altezza di trenta e più palmi; e gli esperimenti formalmente fattine corrisposero all’idee annunziate dal suo autore. La semplicità del meccanismo prometteva lunga durata, perchè in esso non si faceva uso di roteggio o d’addentatura. Giovava pertanto sommamente allo inaffiamento delle campagne e più al moto dei mulini ed altre fattorie; ed ancorchè non vi si trovassero acque scorrevoli, provvedendole una volta per via di detta macchina, col ritornar che facea questa continuamente produceva lo effetto d’un fiume perenne, altro non bisognando che la somministrazione di quel poco d’acqua che lo spruzzo e l’atmosfera vi sottraeva.
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