Nel tempo medesimo il capitano Savery mostrò in Inghilterra una macchina di sua invenzione da applicarsi alle miniere per trarsi dell’acqua che ne avrebbe impedito lo scavamento, per lo che ottenne un brevetto del re nel 1698.
Amonton presentò l’anno appresso all’accademia di scienze, di cui egli era socio, una macchina alla quale avea dato nome di ruota di fuoco. Circa l’epoca medesima parve che il sig. Duguet avesse voluto trar profitto dall’invenzione del sig. Amonton, poichè ne praticò qualche esperimento ad Avre ed a Marsiglia per mettere in moto delle navi per mezzo di queste ruote; ma disgraziatamente non si ebbe alcun felice resultamento, e tale invenzione si tenne dappoi come impraticabile. Più fortunati furono Tommaso Newcomency e Giovanni Cawley, tutti e due di Yarmouth, i quali profittando dei lumi sparsi da Papin, e Savery su questo oggetto, diedero opera a condensare il vapore, e per conseguenza siamo loro debitori della macchina atmosferica. Beigton, Gravessande e Leopold perfezionarono, e modificarono successivamente la macchina di Savery. Leopold eseguì nel 1720 ciò che debbe riguardarsi realmente come la prima macchina di alta pressione col bilanciere. Allora pensossi, se si ha a prestar credenza a taluni scrittori, ad applicare la macchina a vapore a rimorchiare i navigli: situandola in una nave costruita a questo effetto, la si fece muovere per mezzo delle ruote dette a palettes situate nei fianchi della poppa.
Nel 1740 Brindley diede nuova forma alla caldaja.
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