Rodison nel 1756 pensò ad applicare la macchina a vapore a’ carri da trasporto, ma non fu praticato questo nuovo divisamento. Santiago Watt nel medesimo anno, aggiunse a questo sistema un condensatore, collo scopo di produrre il voto, e con questo mezzo le macchine a vapore ebbero un nuovo perfezionamento. Nel 1780 Hornbouwe costrusse una nuova macchina; ma questa non presentò novità alcuna sì pe’ principî che pella disposizione delle parti. Furon però allora costrutte tali macchine di una dimenzione più grande e vennero adattate alle navi; poichè il marchese Jouffroy ne fece sperimento a Lione sopra la Saòne con una barca di 140 piedi di lunghezza; e poco tempo dopo il sig. Miller di Dalwinton ne fece anch’egli la prova nel 1787 sul fiume di Clyde. Nel 1790 Bettancourt introdusse in Francia la macchina a vapore a doppio effetto, a cui diede il nome di macchina di Watt. In questo stesso anno Fitche e Rumscy fecero in America qualche tentativo per applicarla alla navigazione. Non passò molto che il governo di New-Jorck ne concesse a Lewisgston una patente di venti anni. La sua nave faceva quattro leghe ad ora. Il primo saggio di questa applicazione fu fatto a Parigi nel 1803, da Roberto Fulton. Nel 1806 egli offrì i suoi servigî al governo francese, ma inutilmente; quindi si diresse in America, ove con la macchina di Watt, della forza di 20 cavalli, costruì realmente il primo naviglio che fece un ben lungo viaggio.
Da siffatto cenno storico ora si raccoglie, che la invenzione dei vapori non fu opera del nostro secolo, sibbene di molti ritrovati che andandosi a poco a poco perfezionando, ed applicandosi alla navigazione ne fecero sortire bella e buona l’operazione dei vapori; che espandendo poi la loro utilità, vennero generalmente adottati, e dopo il 1806 la costruzione di tali navigli fu da tutte le nazioni posta in uso.
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