Ciò non ostante, fu dato alla pubblica forza per uno stratagemma d’averli a conflitto, ove rimase estinto Antonino, e gravemente ferito Ambrogio, e parecchi compagni resi prigioni. L’indomani si condussero per la capitale i vivi, che poco dopo subirono la pena dovuta alla loro malvagìa. Così potè finalmente restituirsi nel cuore di onesti e pacifici cittadini quella pace, ch’era stata da loro per parecchi anni sospirata cotanto.
Disposavasi intanto per la consueta richiesta fattane dal re della Spagna la figliuola di Francesco nostro monarca chiamata Maria Cristina. Splendida oltremodo fu l’ambasciata di S. M. Cattolica Ferdinando VII, ricevuta cordialmente dal sovrano di Napoli, che ne accettò graziosamente la domanda, spedendo il principe di Partanna presso quella corte per l’atto formale dei capitoli. Questi diffatti vennero conchiusi in un istante; e allora Francesco accompagnò l’augusta principessa sua figliuola al destinato luogo per renderla al novello consorte. In questa circostanza lasciò per la prima volta vicario del regno Ferdinando nostro attuale sovrano.
Il decurionato di Catania volendo regalare d’una medaglia d’oro del prezzo di onze 50 Vincenzo Bellini, che tanta fama acquistava a quella città non solo, ma a Sicilia tutta per le prime sue musicali composizioni, volle premiarne quel sommo artista dopo sovrano assentimento; nè fu tardo; anzi essendosi istituito in quel tempo il real ordine di Francesco primo, S.M. volendo gareggiare in gratitudine colla patria medesima che gli avea dato i natali, lo elesse contemporaneamente cavaliere di tal ordine in prezzo della rinomanza data ad uno dei suoi regni.
| |
Antonino Ambrogio Spagna Francesco Maria Cristina Cattolica Ferdinando VII Napoli Partanna Francesco Ferdinando Catania Vincenzo Bellini Sicilia Francesco
|