Riguardo poi alla nostra armata, alla quale già da diversi anni abbiamo consegrato le particolari nostre cure, siccome colla sua disciplina ed ottima condotta già s’è resa degna della nostra stima e particolar compiacenza, così dichiariamo che non lasceremo di occuparci di essa e del suo bene, sperando che dal suo canto ci darà in tutte le occasioni le prove della sua inviolabile fedeltà, e che non macchierà mai l’onore delle sue bandiere.
Egli poi nella mira di dare ai suoi stati un miglior reggime proponeva luogotenente generale in Sicilia il real principe suo dilettissimo fratello Leopoldo Borbone conte di Siracusa, accompagnato dal ministro segretario di stato cavaliere Antonino Mastropaolo; e posteriormente anche dallo eccmo. principe di Campofranco destinato all’immediazione di S.A.R., nominando altresì il duca di S. Martino direttore del ministero e real segretaria di stato pel dipartimento degli affari interni, delle finanze, della polizia e degli affari esteri, e l’avvocato generale presso la gran corte dei conti in Palermo Gaetano Scovazzo pel dipartimento di grazia e giustizia ed affari ecclesiastici. Pegli affari di guerra e marina poi facultava il comandante generale delle armi in Sicilia a poter riferire direttamente al luogotenente generale (2738). Ma siccome non potea prontamente il nominato real principe recarsi in Sicilia per assumere l’eminente carica, re Ferdinando disponeva che il marchese Vito Nunziante si portasse colla qualità di comandante generale le armi nell’isola anzidetta, indossando le funzioni sinallora esercitate dal marchese delle Favare.
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