Volendo S.M. promuovere la pastorizia e l’agricoltura, rami essenzialissimi della prosperità pubblica, abolivasi del tutto la caccia nei fondi di real pertinenza alla Ficuzza, e suoi aggregati, come avea fatto per Licola, preponendovi le solite guardie in maggior numero onde curarsi esattamente la sovrana disposizione. Anche le reali riserve di Capodimonte e di Caserta restringevansi a confini di minore estensione di quelli precedentemente stabiliti.
Veniva intanto con rescritto dei 21 dicembre 1830 prorogato il termine stabilito per l’estrazione in franchigia dei cereali sopra bastimenti coverti di real bandiera a tutto il 1831; e disposto circa al pascolo delle capre nei piccoli fondi in Messina, che arrecavan danno alle limitrofe terre coltivate, che quelle dovessero essere improntate da un marchio, il di cui tipo venisse depositato presso l’autorità municipale, sottoponendo i contraventori ad una ammenda. Accordavasi in ultimo privativa a Francesco Marzilli da durare per anni dieci per attivare una macchina di sua invenzione onde applicarsi alla seta i fili d’oro e d’argento.
Tenne in questo tempo rivolta la pubblica attenzione verso i nostri teatri un poeta estemporaneo nominato Luigi Cicconi. La [811] spontaneità del suo ingegno, e la potente immaginazione che lo contradistingueva, fecero sommamente rifulgere il suo merito; egli si diede più d’una volta al difficilissimo cimento di comporre, dato il tema dagli astanti, una intera tragedia; nella quale riuscì sempre con fortunato esito.
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