Nuovi e più interessanti oggetti d’antichità acquistava fraditanto il museo di questa regia università degli studî, per un grazioso dono fattole da S.M. Volendo egli gareggiare in magnificenza coll’illustre genitore (2740) regalava, fra le altre cose, due statue di bronzo, ed altra di marmo, rappresentanti tutte un Fauno che versava da un bocale l’acqua in una tazza. Il pregio di esse fu riconosciuto singolarissimo, perchè vi s’ammirava (principalmente nell’ultima) oltre ad un disegno regolare e castigato, una eleganza di forma di bello naturale qual si conveniva ad una divinità di terzo ordine; avendo gli antichi riserbato unicamente il bello ideale a quelle di primo e second’ordine. Gli amatori e gli artisti tutti conoscevano qui da molto tempo questa statua che era stata esposta nel real palazzo di Palermo nel tempo in cui la real corte vi soggiornava; anzi il defunto augusto sovrano Francesco I, cui essa apparteneva, permise di poterne cavare delle copie in gesso. Ma più grato e più utile fu il vederne ora l’originale, che fra gli altri pregi avea quello d’essere intatto dalle ingiurie del tempo. Rese quindi esso nuovo decoro all’università, di recente con eleganza abbellita precisamente per le statue della raccolta di Mr. Fagen, ritrovate in Tindari, ed acquistate dalla medesima, le quali si vedevano ora con somma intelligenza artistica ristorate. Per tutto ciò pareva che il nostro museo venisse di grado in grado ad acquistare una riputazione sia per li doni degli augusti monarchi, sia per altri acquisti di rilievo che andava facendo in ornamento di questa città, che presenta allo straniero immensa materia di buone ed erudite ricerche.
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Fauno Palermo Francesco I Tindari
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