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      Non appena era stato esaltato al pontificato papa Pio VIII di cui facemmo menzione nel capo antecedente (2742), che infausta morte lo toglieva ai viventi la sera del dì 30 novembre 1830, dopo un anno e mesi di spiritual dominio. La inaspettata perdita costernò l’intero orbe cattolico, e potè solo molcere in parte il dolore l’assunzione verificatasi in persona del cardinal Cappellari, che prese il nome di Gregorio XVI.
      Anche l’arcivescovo di Palermo cardinal Pietro Gravina dopo pochi dì della morte di Pio VIII al medesimo fato soggiaceva. L’integrità del suo carattere, la dolcezza e la bontà dell’animo l’avean sempre distinto nella prelatura, ed egli non iscese nel sepolcro sconfortato da pianto, che le solenni esequie furon in tutta Sicilia sontuose, ma spontanee. La virtù su questa terra di sciagure e di sdegno è l’angelo consolatore che irrorando di fiori i tormenti della miseria ne sublima lo spirito e rende superiore l’individuo a’ mali della fortuna. Questa virtù sì celestiale non fu sconosciuta al Gravina, e basterebbe quest’elogio per formare il serto il più bello alla memoria di sì insigne prelato.
      Passeremo ora dalle cose tristi e melanconiche a soggetti gioviali per feste sontuose tenutesi in Palermo al giugnere del luogotenente conte di Siracusa. Era stato sin dal cinque febbraro di quest’anno 1831 annunziato al marchese Nunziante il pronto arrivo del real principe, ond’egli affaticandosi per tal circostanza, intendeva a splendidi preparativi. Il ceremoniale da eseguirsi fu rimesso in iscritto approvato dalla M.S. alle autorità principali della città di Palermo, secondo il quale doveano ricevere la persona di S.A.R. Intanto un magnifico ponte lungo la spiaggia andavasi con solerzia costruendo, mentre nel piano di porta Felice un padiglione riccamente addobbato serviva di momentanea permanenza dell’augusto principe; tutta la strada Toledo adornossi anche di macchine appositamente costrutte, sino al giugnere del piano del real palazzo, ove un grande anfiteatro fu eretto nel di cui centro figurò un tempio che la sera doveva essere illuminato di unita alle macchine della strada Toledo.


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Storia cronologica dei vicerè luogotenenti e presidenti del Regno di Sicilia
Appendice - Indici - Note
di Giovanni Evangelista Di Biasi
Stamp. Oretea
1842 pagine 1333

   





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