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      Il menzionato direttore volle fare un esperimento per comunicare per via dell’udito con maggior faciltà le parole a’ suoi allievi. In mezzo al forte strepito d’un tamburro, egli si pose presso all’orecchio dei sordi-muti, profferendo a bassa voce taluna di quelle parole di cui essi aveano idea; e la percepivano così distintamente da ripeterla con tutta [815] franchezza. Cessando il suono, l’organo sensorio dell’udito chiudeasi, e qualunque voce benchè forte non era da loro più intesa. Tutti questi tentativi coronati da felici successi fecero sperare che un tale utilissimo istituto andasse mano mano acquistando fama e riputazione al pari di molti altri d’Italia e di Francia, su’ quali il Dixit-dominus modellava il proprio, tanto più che essi versavansi in sollievo dell’umanità, compensando coll’arte e colla pazienza quei doni di cui la natura era stata avara ad esseri dotati per altro di ragione (2745).
      Dato sesto alle cose S.A.R. erasi di già occupato degli affari della nostra Sicilia, e cominciava per conseguenza ad emettere delle disposizioni in vantaggio della medesima. Prima sollecitudine fu quella di assicurare la rendita dello stato per le contribuzioni fondiarie. Introdotto in gennaro del 1826 il nuovo sistema di percezione dei fondi regî, pareva assicurata, nel modo il più completo, la esazione. Ma il real governo dovette al contrario osservare, che gli agenti della real tesoreria non appena messi in esercizio elevarono dei reclami intorno all’inesattezza dei loro carichi.


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Storia cronologica dei vicerè luogotenenti e presidenti del Regno di Sicilia
Appendice - Indici - Note
di Giovanni Evangelista Di Biasi
Stamp. Oretea
1842 pagine 1333

   





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