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      Eppure questo sito interessante per illustri memorie giaceva in riluttante aspetto, sì che il comandante generale le armi marchese di s. Pasquale, ponendo attenzione ad una circostanza che deturpava le non poche bellezze della città di Palermo, n’ebbe a prendere il più vivo interesse, ristorandolo ed abbellendolo a proprie spese. Egli pertanto fe prima togliere lo ammasso di terra che vi si trovava ammonticchiata, coverta da numerevoli immondizie, e poscia convertendolo in un piano ben livellato, lo ricoperse nei fianchi di verzura, lo circondò d’alberi, lo guernì di comodi ed eleganti sedili, lo tracciò di tappeti [816] di fiori, e finalmente adornandolo d’una vaga fonte lo rese atto non che al pubblico passeggio, ma altresì alla delizia, chiamandovi nelle sere estive la musica che faceva più bello e piacevole quel locale. Le autorità del comune conoscendo tutto il bene del lodevole intraprendimento del divisato comandante generale, concorsero per la loro parte a migliorarlo; avendo presa la cura della manutenzione d’un sito, che formava oramai uno dei più splendidi ornamenti di questa città.
      Sin dall’ascenzione al trono di re Ferdinando, era stato solennemente proclamato l’alleggiamento dei pubblici pesi, onde procurare una sorte migliore a suoi sudditi; ora S.M. ogni paterna cura rivolgeva per vantaggiare lo stato economico continentale, ma non per questo dimenticava la sua Sicilia, che anzi veniva fra le altre cose abolendo la privativa del tabacco, di cui era stato approvato lo stabilimento con decreto dei 31 luglio 1828. Considerò che siffatto istituto non trovavasi ancor messo in pratica, e che lo attivarlo mal si confaceva alle particolari circostanze dell’isola, potendo al contrario venir compromessa l’industria agraria, e la commerciale benanche.


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Storia cronologica dei vicerè luogotenenti e presidenti del Regno di Sicilia
Appendice - Indici - Note
di Giovanni Evangelista Di Biasi
Stamp. Oretea
1842 pagine 1333

   





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