La sera del 1° settembre di quest’anno 1831 in Palermo uomini perversi tentarono di turbare la pubblica tranquillità, e sovvertire gli onesti cittadini; fortunatamente però i loro pravi disegni andarono a vuoto, e la forza potè comprimere la loro audacia arrestando nel bel meglio le scelleragini di cui essi volevano farsi infame strumento. In effetto dopo avere nella succennata sera, nel mentre la città era in perfetta calma, ed ognuno spensieratamente attendeva alle sue domestiche faccende, tirati diversi colpi di schioppo, ed aver ferito parecchi individui anche dei componenti la forza pubblica, vennero dopo energiche ricerche mano mano arrestati, subendo quella pena ben meritata dalla loro nequizia e malvagità. In tale circostanza risplendè quella fedeltà verso il monarca dei cittadini palermitani che non sarà giammai per mancare in essi, e rifulse altresì il coraggio e l’intrepidezza di S.A.R. il principe Leopoldo Borbone luogotenente, il quale non tralasciò di mostrarsi al pubblico in quei frangenti, percorrendo tutte le vie della città, affine di sedare la concitata mente della moltitudine, e medesimamente incutere timore a quell’orda di facinorosi.
Sin da quando l’augusto re Ferdinando era salito per divina volontà a reggere il reame delle due Sicilie, l’isola nostra non aveva potuto ottenere il bene di salutarlo presenzialmente, e di prestare l’omaggio dovuto al suo sovrano: interpetre egli de’ comuni voti, volle in quest’anno contentare le brame dei Siciliani tutti, e mostrarsi nelle principali città, che esprimono le generali simpatie, e sono il risultato de’ desiderî dell’intera parte di un regno.
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