Per tutti questi debiti fu assegnato ai rispettivi creditori una rendita perpetua al 5 per cento senza alcuna imposizione o ritenuta di sorta, restando in questa parte derogato quanto era riferibile agli arretrati a tutto il 1827, e al disposto del decreto di luglio 1828. S’esclusero dalla consolidazione le partite dei debiti arretrati sino alla somma d’once dieci, perchè queste doveano soddisfarsi in contanti, prendendo l’intero ammontare da fondi all’uopo destinati; e si esentarono i creditori dello stato da spese o deduzioni di sorta che avessero potuto sminuire ancorchè in piccola parte la massa del loro credito. Queste ed altre opportune prescrizioni faceano sperare che messa una volta in vigore l’istituzione del Gran libro, i vantaggi ardentemente desiderati venissero finalmente a realizzarsi, agevolando così la circolazione del numerario che altrimenti non poteva sperarsi (2752).
Per la costruzione delle nuove strade in Sicilia, venivano intanto ad abbandonarsi interamente le antiche vie pubbliche dette regie trazzere; le quali, veniva ordinato, di permutarsi, vendersi, o censirsi, e se ciò agevolmente eseguir non si poteva, allora le medesime rimanevano a maggior comodo della provincia alla quale appartenevano, non essendo permesso di distruggerle senza una evidente necessità.
Intanto s’andarono attivando le società economiche in tutta l’isola, e l’istituto di incoraggiamento in Palermo, ove seriamente pensavasi al miglioramento dell’industria. Era bello il vedere la solerzia e lo amore con che i componenti tutti di tali scientifiche unioni leggevano le loro prolusioni, s’animavano e s’incoraggivano al lavoro, che dovea unicamente rivolgersi al prosperamento e al bene della loro comune patria.
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Gran Sicilia Palermo
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