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      Così pensavasi in Sicilia a sustanziali riforme; e fra di essi è memorabile quella che versossi sullo stabilimento dei campi agrarî o prati artifiziali, che quantunque non proclamati fra noi prima del barone Bivona, pure non è a contrastare ch’essi non siano una di quelle cause efficienti da tutte le culte nazioni adattate onde dar moto e vita all’agricola industria. Spesso nuovi ritrovati che facilitino agevolmente la coltura, danno maggiori risorse all’economia impiegando mezzi più limitati a quelli che in un paese come il nostro mancano. Dunque raccomandare tali istituzioni, rilevarne i vantaggi e i modi di esecuzione era un bene ed un bene positivo che si volea fare. Il Bivona in quel punto rappresentava l’istituto d’incoraggiamento, e questo corpo morale con siffatta veduta facea molto sperare, giacchè mostrava impegno, amor di patria, sollecitudine vera.
      Nelle società economiche delle provincie poi per gareggiare nello zelo con l’istituto uguale impegno si mise dai componenti. In Caltanissetta il padre Gregorio Barnaba La-Via cassinese parlava dell’influenza delle scienze nel miglioramento dell’agricoltura, dimostrando come ogni più piccola scoperta sulle leggi della natura può ridurre a minor grado la spesa pubblica e privata, cangiare i mezzi e lo andamento del commercio, trasferire la potenza d’un popolo ad un altro, finalmente alterare i rapporti i più fondamentali della società. Medesimamente e su varî soggetti interessanti parlarono le società economiche di Siracusa, Girgenti, Catania, Messina, e così via via.


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Storia cronologica dei vicerè luogotenenti e presidenti del Regno di Sicilia
Appendice - Indici - Note
di Giovanni Evangelista Di Biasi
Stamp. Oretea
1842 pagine 1333

   





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