Qualora poi si trattasse di opificî sconosciuti alle recluse, allora l’appaltatore poteva corrisponder loro una tenue giornaliera gratificazione, da aumentarla sempre sino a grani quindici, secondo il profitto che mano mano le medesime andavano procacciando allo appaltatore sudetto. Che l’appalto fosse duraturo per lo spazio di nove anni, ma non minore di quattro, quando si trattasse di macchine e telai di proprietà dello stabilimento. Che la pigione annuale per le macchine di setificio restasse fissata in once 160, e che finalmente pei telai di calze la pigione fosse d’onze 44, e per quelle di tessere all’uso svizzero ed imbianchire e cilindrare i tessuti d’once 50 annuali.
Fra i grandissimi vantaggi che le invenzioni del XIX secolo ha arrecati al commercio e alla civilizzazione, spezialmente in Europa, non ultimo luogo occupa quella delle strade ferrate co’ corrispondenti vapori o macchine locomotive. L’importanza di tali opere ha sommamente interessato tutti i sovrani, fra’ quali non è men degno di lode il nostro Ferdinando, il quale ha con tutto l’impegno procurato che nel regno di Napoli avesser luogo le strade ferrate co’ corrispondenti locomotivi, che attualmente con molto successo colà si proseguono. Ora non è fuori proposito il rammentare in questo luogo come le macchine anzidette cominciassero a sorgere da un esperimento fatto nel 1832 in Francia, sulla strada di ferro di Roanne. Il vapore era stato costrutto in Inghilterra, ed introdotto in quel vasto continente come modello; ma il tentativo riuscì meraviglioso perchè i carri sussecutivi recando non meno di quattro cento persone, furono tirati con una velocità incredibile, facendo [823] ordinariamente una lega in sette minuti.
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