La regia ed imperiale cappella palatina eretta qui da Ruggiero, e che presenta la idea della grandezza e della munificenza non solo del fondatore della monarchia siciliana, ma dei sovrani ancora di lui successori, i quali mano mano l’hanno abbellita di nuovi ornamenti, mancava tuttavia del compimento d’una tribuna che riuscisse comoda nel suo oggetto; e che altresì per l’ordine architettonico e per gli ornamenti esteriori formasse un insieme bello e regolare [825] con lo stile gotico dell’intero edifizio, il quale comprende in sè quanto di vago e di dignitoso si può scorgere nei capi d’opera di que’ tempi. Il vicario del cappellano maggiore, monsignor India, conosciuto il bisogno di dar compimento a quel maestoso fabbricato, interessò il governo ad approvare le riforme dell’antico palco reale; nè fu vana la inchiesta, perchè S.M. autorizzò l’opera in discorso, che venne commessa all’architetto camerale sig. Puglia, sotto il quale ebbe essa compimento. Il lavoro moderno fu però così bene eseguito che corrispose in modo incredibile al rimanente delle parti di quell’edifizio, il quale destò allora più che mai la curiosità degli amatori delle arti belle nell’ammirare in esso la grandezza di opera sì egregia.
Fu in questo tempo oggetto della pubblica curiosità un fanciullo per nome Giuseppe Consaga di anni tre e nove mesi, figlio di un tal Aloisio mugnajo e di Maria Bonura di Mezzomorreale, il quale nell’età sua tenerissima mostrava segni della più vigorosa ed innoltrata virilità, oltre ad un’altezza di corpo di palmi quattro ed un terzo, ed alla forza dei suoi muscoli, alla grossezza dei tendini, e alla estensione e quantità dei peli che lo ricoprivano.
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