Esaminatosi con attenzione nel suo progressivo sviluppo, si vide così straordinariamente crescere nelle sue membra, che fu giudicato un fenomeno particolarissimo. Egli avea il capo simile a quello d’un uomo adulto, l’occhio grande, aperto e vivace, il collo d’una circonferenza assai estesa, larghe le spalle così come il petto, e solo il ventre pareva non rispondere alla proporzione di tutto il rimanente del corpo. Di simili fanciulli in Sicilia la storia è scarsa, giacchè oggi, mercè i lumi della critica e delle sperienze, quei supposti giganti non contaminano più il nostro labbro; solamente si trova in Fazzello (Storia di Sicilia) di essersi veduto, per le asserzioni d’un L. Flacco e L. Metello, in Salamina il figliuolo d’Entimeno crescere tre cubiti in tre anni. Il Consaga però dee recarci più meraviglia del figlio d’Entimeno perchè in tre anni crebbe di altezza più di lui, e mostrò tali segni di virilità che la storia ci ha lasciato incerti se abbiano ancora seguito l’essere prodigioso di Salamina.
Chi avesse guardato lo stato industriale della Sicilia nel 1833, sarebbe stato costretto senza dubbio a confessare, che mercè le ottime cure del sovrano esso andava a miglioramento rapido e sicuro. La città di Catania spezialmente pareva primeggiare nelle manifatture di tutta l’isola, perchè lì di buon’ora i tessuti di seta ottennero nome, ed oggi posson tenere il paragone cogli stranieri. Pensavasi però di stabilire una macchina a filar cotone, tanto necessaria per serbar tutto a noi il profitto del genere grezzo, che abbondantemente esiste, scuotendo così la soggezione dello straniero in oggetto di immediata necessità; ed altresì d’impiegare nello opificio anzidetto le braccia degli allievi raccolti nel collegio così detto della Bassa gente.
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